Tumore della vescica
Epidemiologia
Il tumore della vescica è una delle neoplasie urologiche più comuni, rappresentando circa il 3% di tutti i tumori maligni e il 7% di quelli maschili, con un’incidenza maggiore nei soggetti di sesso maschile sopra i 60 anni. Il principale fattore di rischio è il fumo di sigaretta, seguito da esposizioni professionali a sostanze chimiche come le amine aromatiche (contenute nelle vernici). La forma più frequente è il carcinoma uroteliale transizionale, che può presentarsi come malattia non muscolo-invasiva (NMIBC) o muscolo-invasiva (MIBC).
Diagnosi
La diagnosi si basa su un'accurata raccolta dell'anamnesi, indagando la presenza di ematuria (spesso macroscopica), seguita da cistoscopia e imaging (TAC con mezzo di contrasto e fasi urografiche).
Trattamento
La terapia varia in base allo stadio:
-nei tumori non muscolo-invasivi si esegue una resezione endoscopica (TURB) seguita, in base al grado di malattia, da instillazioni endovescicali (es. BCG o chemioterapici);
-nei casi muscolo-invasivi, il trattamento standard è la cistectomia radicale con derivazione urinaria e contestuale linfoadenectomia iliaco-otturatoria, spesso preceduta o seguita da chemioterapia sistemica. Le derivazioni urinarie possono essere l'ureterocutaneostomia, l'ureteroileocutaneostomia (Bricker) o ancora la neovescica ileale. La. derivazione urinaria si decide in base ad età e comorbilità del paziente e dallo stadio di malattia. La chirurgica può essere di tipo mini-invasivo (robotica) o con tecnica classica (open);
-in casi selezionati muscolo-invasivi può essere considerata una strategia di preservazione vescicale trimodale che prevede chemioterapia, radioterapia e TURB.
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